Culti e Culture del Corpo
Identità e Relazione
I primi due workshop del laboratorio « Culti e Culture del Corpo » hanno avviato un percorso di ricerca fisica e concettuale che coinvolge studenti di fotografia, video, danza e musica.
Elena Bellantoni, artista poliedrica che mette in atto attraverso medium diversi una poetica del corpo a corpo, ha guidato il gruppo eterogeneo di studenti in un processo relazionale incentrato sul’incorporazione del concetto di alterità. Attraverso movimenti semplici il gruppo ha esplorato i confini dell’Io mettendosi in relazione con l’Altro. Toccare il corpo dell’Altro, guidarlo nello spazio, imitare i suoi gesti, sono state alcune delle attività che hanno portato ad un relazionamento basato sulla fiducia, il potere e lo svelamento del confine fisico e psichico che definisce l’isolamento dell’individuo ma anche il suo superamento. L’esperienza sensoriale di una camminata alla cieca negli spazi della sede « Campo Boario » dell’Accademia di Belle Arti di Roma è stata poi trasposta sui tasti di sei vecchie macchine da scrivere Olivetti. Questo esercizio di scrittura fisica riprende il principio della performance « Parole Passeggere » in cui Elena Bellantoni ha raccolto le storie di passanti e viaggiatori alla Stazione Ostiense di Roma nel 2015.
« Scrivere è come camminare : ha un tempo, un battito e un ritmo »
Elena Bellantoni
Il secondo workshop guidato dalla danzatrice Giorgia Maddamma ha dato luogo a una performance aperta al museo MAXXI in cui la relazione si è estesa a un campo d’interazione più ampio che ha visto il pubblico spettatore e protagonista di un movimento coeso e armonioso nella sua eterogeneità. Due chittarre elettriche, una tromba, due voci, danzatori, fotografi e video-maker : tutti corpi che si sono fusi in una performance sinergica nelle zone di passaggio e di sosta dell’architettura fluida di Zaha Hadid.
Anche in questo caso le parole sono state usate come stimolo dell’espressione fisica. Si sono formati duetti di performer in cui l’uno suggeriva attraverso la parola una gamma cromatica all’altro che traduceva il colore in movimento. Canti, suoni gutturali e improvvisazioni strumentali hanno dato il ritmo a una serie di esercizi e azioni. La complementarietà della parola e del gesto si rivela in una forma di comunicazione sinestetica e plurale.
Cultural Pro con Accademia di Belle Arti di Roma, Accademia Nazionale di Danza, Teatro del Lido
Credits foto: Accademia di Belle Arti di Roma